giovedì 2 settembre 2010

Citazione Eclipse (libro)

Scossi la testa. «Non capisci. Tu saresti anche coraggioso o abbastanza forte da poter vivere senza di me, se fosse la scelta migliore. Io non riuscirei mai a sacrificarmi altrettanto. Devo stare con te. Non posso vivere diversamente».
Sembrava ancora titubante. Non avrei mai dovuto lasciare che passasse la notte accanto a me. Ma avevo avuto così bisogno di lui...
«Mi dai quel libro, per favore?», domandai, indicando un punto sopra la sua spalla.
Abbassò le sopracciglia, confuso, ma me lo porse alla svelta.
«Ancora questo?».
«Volevo soltanto trovare una parte che ricordavo... per vedere come lo dice...». Sfogliai il libro e trovai subito la pagina che mi serviva. A furia di rileggerla si era formato un orecchio. «Cathy è un mostro, ma qualcosa l'ha capita», mormorai. Leggevo a bassa voce, per me stessa più che per lui. «"Se tutto il resto perisse, e lui rimanesse, io continuerei a esistere; e, se tutto il resto rimanesse e lui fosse annientato, l'universo diverrebbe per me un'immensa cosa estranea"». Annuii, sempre a me stessa. «So esattamente cosa significa. E so di chi non posso fare a meno».
Edward mi sfilò il libro dalle mani e lo lanciò dall'altra parte della stanza. Atterrò con un tonfo rumoroso sulla scrivania. Mi strinse le braccia sui fianchi.
Un leggero sorriso accese il suo volto perfetto, ma la preoccupazione gli rigava ancora la fronte. «Anche Heathcliff ha i suoi momenti di gloria», disse. Non aveva bisogno del libro per citare. Mi avvicinò e sussurrò al mio orecchio: «Non posso vivere senza la mia vita! Non posso vivere senza l'anima mia!».
Mi ritrovo qui sono mesi, cerco di afferrare ancora la mia pece ma non c'arrivo mai...quando la vedo li a un passo dai miei occhi eccola li che sfugge di nuovo.Mi verrebbe da dirle:"No!Non andartene via da me, non puoi sparire,lasciare qui il fardello del tuo ricordo e poi sparire..ho bisogno del tuo calore per sopravvivere..."ma non ci riesco.Qualcosa di pesante mi ostruisce la gola, chiudendomi le corde vocali."Ti amo" vorrei urlarle, ma un macigno in gola mi impedisce di legarla a me per sempre.La mia gola non accenna neanche un minuto a volersi liberare."Ti amo"continuo a ripetere nel mio cuore, nella mai mente, nel mio corpo tra i sussulti delle lacrime."Sono assuefatta dal tuo calore, non riesco a starti lontana, perchè mai Pece non lo capisci??Darei la vita per averti,sarei capace di smuovere montagne per te...nessuno ti farebbe male...ti proteggerei io..."Ma non ci riesco, continuo a singhiozzare ma non riesco a parlare."Ti proteggerò io......ti proteggerò io..." anche se apro al bocca non riesco a pronunciare neanche un suono simile alle parole.E intanto tu fuggi, corri lontano, in cerca di qualcosa di migliore, in cerca di parole, in cerca di altre braccia. ovunque ma sempre lontano da me.Fa male non riuscire a dire niente per trattenerti, per mostrarti il mio mondo che è pieno di colori, mi basterebbe anche un solo breve secondo per farti capire."Fermati!Te ne prego, ti scongiuro non lasciarmi sola, non potrei sopportarlo, morirei senza te."continuo a provare ma nulla e tu mia Pece sei già lontana.Non posso più far nulla per avvicinarti a me, non c'è più alcun mezzo per stringerti forte a me ancora una volta."Ti amo" t sussurrò piano da dentro il mio cuore"non scordarlo.." ma non so se è un addio ma so solo che mi mancherai immensamente per tutto il tempo...

martedì 11 maggio 2010

Non mandarmi via, non allontanarmi da te, voglio ancora perdermi in quegli occhi ,in quella pece voglio sciogliermi.
Non potrò accettare di non poter essere più avvolta dal tuo calore,dal tuo animo, dal tuo umorismo...pece...mia pece...
Non allontanarmi per favore, tienimi ancora con te, lo so che vuoi avermi li con te, lo sento, lo percepisco da ogni tuo atomo.
Tu sei mia, io sono tua. In qualche modo ci apparteniamo non lo senti?Non la senti questa scossa che attraversa me e arriva in te?Non senti quell'energia sprigionarsi da un solo contatto?
Voglio quei tuoi occhi solo per me,voglio che guardino solo me, che per loro esista solo io.Erba e pece possono fondersi ancora di più. Ma tu fuggi mia adorata, non andar via, non allontanarmi, ne morirei.

sabato 17 aprile 2010

Pece

E c'è un sogno in fondo alla valle.Gli corro incontro e mi abisso in esso.
Grandi occhi neri da li mi fissano, splendidi occhi, ammaliatori occhi.
Cerco di prenderli,vorrei farli miei ma sfuggono al mio avvicinarmi e sempre più distante se ne vanno.
E poi li, in un angolo lo vedo, piccolo scricciolo spaventato in quell'angolo con le mani a coprirti il volto.Mi avvicino piano a te, non vorrei spaventarti, non vorrei farti fuggire. E piano ti tolgo dal viso quelle mani che sembrano voler staccare quella pelle madida di sangue. Dolcemente ti accarexzzo prima le mani e poi il viso per farti aver fiducia di me, delle mie cure.
Scricciolo, scricciolo,basta non farti più del male, ora ci sono io qui a proteggerti. Ma al sangue ora si è unita una lacrima,rende tutto più chiaro e tu sussulti perchè la ferita brucia sul viso. Vorrei poterti asciugare quella lacrima ma ho paura Scricciolo che facendo un solo passo in più tu possa fuggire lontano.E allora sto li con le tue mani nelle mie a guardarti in quegli occhi color pece,sto li inginocchiata di fronte al tuo viso che mi guarda interrogativo, sto li immobile e mi sento bene.Ma poi accade qualcosa,è inaspettato, togli le tue mani dalle mie e dolcemente il viso mi accarezzi e sento il tuo sangue sul mio viso e non ho paura, sento il cuore fermarsi ma non voglio fuggire, sento i tuoi occhi ora su di me. Continui a piangere e a sanguinare, è come se avessi deciso che con insieme a quel sangue deve andar via anche la tua vita seppur lentamente. Non voglio che accada, non voglio che ora che i tuoi occhi finalmente hanno incrociato i miei tutto svanisca così, nel buio del sogno. Mi strappo il giubbino e dolcemente ti asciugo il viso e dolcemente continuo a guardarti, sperando che tu non fugga, e tu come se leggessi i miei pensieri mi fermi la mano, togliendo la manica ormai sporca te la porti al viso e me la baci e capisco che oramai da quel sogno non posso più uscire, sono intrappolata dentro,legata saldamente a quei tuoi occhi neri.

Patto con il Diavolo

E mi ero illusa che era sparito il freddo, e invece no eccomi qui,a patire questo freddo assurdo.
Non riesco neanche a pensare,mi si congela tutto anche l'anima.Oh, beh chissa se quella l'avrò mai avuta.
Mi ero illusa di essere riuscita a convincere il Diavolo a riavverla indietro, ma ahimè è stata solo pura illusione, mi ha detto ce l'ha gettata fra le anime dannate e che quindi non c'è più alcuna possibilità di averla indietro.Ecco perchè questo freddo,manca il calore della mai anima.
Riuscirò a trovarla?
La indosserò mai di nuovo?
Domande troppo grandi a cui dare una risposta.Il Diavolo mi disse che c'erano delel condizioni per riaverla indietro, ma lui non ha rispettato i patti,eh ma cosa potevo aspettarm da lui?? Infondo è un terribile bugiardo,il migliore attore melodrammatico.
Rivoglio la mia anima,rivoglio il calore,rivoglio i sentimenti, rivoglio le lacrime.

sabato 27 marzo 2010

Finalmente Tu- 883


Cadono dall'orologio i battiti
e non finiscono
mi dividono da quegli immensi attimi
rinchiusi nelle braccia tue
Corrono manovre incomprensibili
che poi si perdono
nel telefono
quegli occhi tuoi invisibili
ancora più distante tu
ma tu dove sei
ogni giorno più difficile
il tempo senza te
ma tu tornerai
io posso già distinguere
più vicini ormai
io sento i passi tuoi
e poi finalmente tu
tiratardi sotto casa
e di corsa sulle scale insieme a noi
un minuto ancora e poi
uno sguardo tra di noi
voglio guardare addormentarsi
gli occhi tuoi
e poi finalmente tu
tiratardi sotto casa
e di corsa sulle scale insieme a noi
un minuto ancora e poi
uno sguardo tra di noi
voglio guardare addormentarsi
gli occhi tuoi
gli occhi tuoi
gli occhi tuoi
gli occhi tuoi
gli occhi tuoi

Orgoglio e pregiudizio

Mr. Darcy: Signorina Elizabeth, ho lottato invano, ma non c'è rimedio... Questi mesi trascorsi sono stati un tormento, sono venuto a Rosings con lo scopo di vedervi, dovevo vedervi, ho lottato contro la mia volontà, le aspettative della mia famiglia, l'inferiorità delle vostre origini, il mio rango e patrimonio, tutte cose che voglio dimenticare e chiedervi di mettere fine alla mia agonia...
Lizzie: Non capisco.
Mr. Darcy: Vi amo con grande ardore... Vi prego, concedetemi la vostra mano.
Lizzie: Signore, io... io apprezzo i conflitti che avete fronteggiato e mi duole molto avervi causato pena; credetemi, è stato fatto in modo incolpevole.
Mr. Darcy: Questa è la vostra risposta?
Lizzie: Sì, signore.
Mr. Darcy: Vi state prendendo gioco di me?
Lizzie: No.
Mr. Darcy: Mi state respingendo?
Lizzie: Di certo i sentimenti che hanno offuscato la vostra lucidità vi aiuteranno a dimenticare.
Mr. Darcy: Potrei chiedervi perché vengo respinto con un così poco riguardo alla cortesia?
Lizzie: In egual maniera potrei chiedervi perché, con una così evidente intenzione di insultarmi, avete dichiarato di amarmi contro la vostra volontà...
Mr. Darcy: Credetemi, non avevo...
Lizzie: Se fossi stata scortese questo mi scuserebbe, ma ho altre ragioni e lo sapete!
Mr. Darcy: Di cosa parlate?
Lizzie: Pensate che possa essere allettata ad accettare l'uomo che ha rovinato forse per sempre la felicità della mia amatissima sorella? Lo negate signor Darcy, di aver separato due giovani che si amavano esponendo il vostro amico ad essere considerato dal mondo un capriccioso e mia sorella alla derisione per le speranze disattese, precipitando entrambi nella più crudele infelicità?!
Mr. Darcy: No, non lo nego.
Lizzie: Perché l'avete fatto?
Mr. Darcy: Perché credo che lui sia indifferente a vostra sorella.
Lizzie: Indifferente?
Mr. Darcy: Li ho osservati e ho capito che l'attaccamento di lui era più profondo.
Lizzie: È timida!
Mr. Darcy: Anche Bingley è modesto ed era persuaso che lei non nutrisse che... sentimenti.
Lizzie: Voi glielo avete suggerito.
Mr. Darcy: L'ho fatto per il bene di Bingley!
Lizzie: Mia sorella dimostra a malapena il suo affetto per me! Immagino che abbiate sospettato che fosse interessata alla ricchezza del vostro amico.
Darcy: Non farei un tale disonore a vostra sorella, sebbene ci fosse un'idea.
Lizzie: Quale?
Mr. Darcy: Era perfettamente chiaro che cercasse un matrimonio vantaggioso.
Lizzie: Jane ne ha forse dato quell'impressione?
Mr. Darcy: No, comunque lo ammetto, c'era la questione della vostra famiglia.
Lizzie: Il nostro desiderio di fare amicizia? Questo non disturbava il signor Bingley.
Mr. Darcy: No, c'era di più...
Lizzie: Cosa signore?
Mr. Darcy: La mancanza di contegno di vostra madre, delle vostre tre sorelle minori e talvolta di vostro padre... perdonate questo giudizio non riguarda voi e Jane.
Lizzie: E il povero signor Whickham?
Mr. Darcy: Il signor Whickham?!
Lizzie: Quale scusa avete per il vostro comportamento nei suoi confronti?
Mr. Darcy: È ardente il vostro interesse per lui!
Lizzie: Mi ha raccontato le sue sventure...
Mr. Darcy: Oh sì, le sue sventure sono state davvero grandi!
Lizzie: Prima gli rovinate l'avvenire e poi usate un simile sarcasmo!
Mr. Darcy: E così, questa è la vostra opinione su di me... Grazie per averla espressa con dovizia, potevate dimenticare le offese se non avessi ferito il vostro orgoglio...
Lizzie: Il mio orgoglio?!
Mr. Darcy: Confessando le mie riserve su una nostra relazione amorosa... Vi aspettavate che mi rallegrassi per l'inferiorità della vostra famiglia?
Lizzie: Sono queste le parole di un gentiluomo? Sin dal primo momento la vostra arroganza, la presunzione e il disdegno per i sentimenti altrui mi hanno fatto capire che voi eravate l'ultimo uomo sulla terra che avrei mai potuto sposare!
Mr. Darcy: Perdonatemi se vi ho rubato tutto questo tempo.